Triste provocazione fascista in avvicinamento al 25 Aprile: il consigliere e capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Alessandro Draghi, ha proposto di intitolare una rotonda a Giovanni Gentile (https://www.comune.fi.it/…/draghi-fdi-occasione…).
La proposta (che cita anche il francobollo celebrativo di cui abbiamo trattato l’anno scorso) ovviamente indica Gentile solamente in quanto filosofo, e ministro (del governo Mussolini… curiosa dimenticanza…).
La vicenda è nota, ma pare opportuno riassumerla:
Gentile viene eliminato dai GAP guidati da Bruno Fanciullacci il 15 Aprile del 1944, in un’azione decisa e rivendicata dal comando gappista di Firenze. Un’azione minore da un punto di vista militare, ma dal forte impatto nella città occupata dai nazifascisti.
In quella fase, Gentile non ha un ruolo politico di primo piano, ma è pur sempre l’ultimo grande intellettuale di riferimento per il regime, e con la sua retorica ne giustifica le azioni. Nel caos dell’occupazione nazifascista, Gentile vorrebbe presentarsi come un “conciliatore”: si sdegna per gli eccessi della banda Carità, fingendo di ignorare che questi sono invece la regola dell’apparato fascista. Si rammarica delle violenze della guerra civile ed invita alla concordia nazionale, ma lo fa mentre va a braccetto con i gerarchi fascisti e gli occupanti nazisti. Nell’invocare la concordia nazionale Gentile condanna fermamente solo gli atti partigiani, di ribellione e di retinenza alla leva.
Quella di Gentile non è una posizione neutrale, e la concordia che invoca dovrebbe basarsi sull’obbedienza e sulla rinnovata fedeltà al partito fascista. Con la sua retorica, Gentile giustifica l’eccidio del Campo di Marte ed è per queste ragioni che i gappisti decidono di eliminarlo.
Gentile filosofeggia e pontifica, lasciando agli squadristi il lavoro sporco. Si ritiene estraneo alla loro violenza, anche se con la sua retorica santifica le loro armi ed i loro metodi. Probabilmente pensa pure di farla franca, grazie a qualche aggancio fra gli intellettuali antifascisti e alla nomea di “fascista moderato”.
Ma talvolta la storia salda il conto…
e invece che come un luminare, passi alla storia come un fascista, celebrato soltanto da pochi nostalgici alla ricerca di un padre nobile.
Viva i GAP!!!
Viva Bruno Fanciullacci!!!


