In questi giorni ci è stato chiesto cosa pensassimo della manifestazione “Una piazza per l’Europa”, lanciata per domani (15 Marzo) a Roma, a seguito dell’appello di Michele Serra.

Prima di tutto, precisiamo che di questa manifestazione sappiamo molto poco, se non quanto trapelato dai lanci di agenzia e dalle discussioni interne al mondo dell’associazionismo. L’appello di Serra è estremamente generico e non sappiamo quali saranno le parole d’ordine della manifestazione o chi interverrà dai suoi microfoni. Di conseguenza effettuare una valutazione oggettiva sulla questione è estremamente complicato.

Il fatto che questa manifestazione venga lanciata negli stessi giorni in cui il consiglio europeo discute del piano “Rearm Europe” ha creato un cortocircuito evidente in chi idealmente si riconosce in un’Europa unita, ma porta avanti una militanza pacifista/antimilitarista. La manifestazione ed il piano di riarmo non sono collegati, ma chiaramente questa coincidenza pone un problema per vasti settori del mondo della sinistra, inclusa l’ANPI (che infatti al suo interno ha posizioni discordanti sulla manifestazione). La domanda “per quale Europa manifestare?” per il momento rimane senza risposta.

Il direttivo della sezione Oltrarno ha provato a discuterne al suo interno, con risultati tutt’altro che definitivi:

  • Il direttivo è fortemente contrario al piano “Rearm Europe”, ma sfortunatamente questo è l’unico elemento su cui siamo tutti d’accordo.
  • Sulla manifestazione del 15 Marzo non abbiamo una posizione condivisa. Una parte del direttivo è convinto che la manifestazione rappresenti un’opportunità per richiedere un’Europa diversa, più unita. L’altra, pur accettando la buona fede dell’appello di Serra, ritiene che l’assenza di una piattaforma chiara, renda l’intera manifestazione ambigua, politicamente fraintendibile, e conseguentemente da rigettare.

La sezione Oltrarno non parteciperà in forma organizzata alla manifestazione, ma la valutazione sull’opportunità di partecipare o meno come singoli sta alla sensibilità di ognuno. Se speravate in una posizione più netta, o che risolvessimo i vostri dubbi, sfortunatamente rimarrete delusi.

La discussione sul futuro dell’Europa resta aperta, e, qualora i nostri iscritti lo desiderino, siamo disponibili ad approfondire il tema.

Il direttivo della Sezione Oltrarno

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