Segnaliamo l’inaugurazione della mostra “Giorgio Marincola: Occhi Aperti nel Buio”.
Ore 19 presso The Recovery Plan, Via Santa Reparata 19r.

Giorgio Marincola: Occhi Aperti nel Buio
In collaborazione con COSPE come parte del progetto Each One Teach One: Decolonizzare l’immaginario attraverso la memoria storica
Con il supporto della Fondazione Carlo Marchi
In collaborazione con e con intervento di Antar Marincola e Lorenzo Teodonio e con le opere di Leyla Degan e SITAAD
Questa mostra di ricerca si basa sulla ricerca e gli archivi intorno alla figura del partigiano
Giorgio Marincola. Sviluppata in collaborazione con Lorenzo Teodonio e Antar Marincola,
riunisce immagini e testi d’archivio insieme a testimonianze storiche e contemporanee. Il progetto è realizzato in collaborazione con il Comune di Pizzo Calabro, dove la mostra si
sposterà dopo la presentazione a Firenze presso The Recovery Plan.
Giorgio Marincola: Occhi Aperti nel Buio ricostruisce la vicenda umana di Giorgio Marincola, tra i pochi italiani afrodiscendenti nella storia della Resistenza.
Nato in Somalia nel 1923 da un sottufficiale italiano e una donna somala, Marincola arrivò in Italia nella seconda metà degli anni venti. All’età di dieci anni si trasferì a Roma, dove frequentò il liceo ginnasio Umberto I, ed ebbe come professore di storia e filosofia Pilo Albertelli, figura importante dell’antifascismo di area liberaldemocratica. Partecipò attivamente alla Resistenza romana, spostandosi poi nel viterbese nella primavera ’44, dove combatté in una formazione composta da partigiani di diverse aree e militari sbandati dopo l’8 settembre. All’indomani della liberazione della capitale, fu tra i militanti azionisti che si offrirono per l’arruolamento nell’intelligence militare britannica. Fu integrato in un’unità paramilitare che venne paracadutata in Piemonte, nel biellese, con funzioni di addestramento e collegamento. Arrestato durante un rastrellamento venne deportato al Polizeilicher Durchganglager di Bolzano. Sopravvissuto al lager, da cui uscì il 30 aprile 1945, decise di unirsi a una formazione partigiana della Val di Fiemme. Cadde in combattimento il 4 maggio 1945, in quella che è ricordata come l’ultima strage tedesca sul suolo italiano. Marincola è una figura di attraversamento, di luoghi, tempi, contesti differenti: i diversi aspetti della storia coloniale italiana, i percorsi variegati dell’antifascismo italiano, così come quelli del movimento resistenziale, eterogeneo in quanto alle strutture e alle modalità pratiche, così come alle posizioni ideologiche o, ancora, nelle dinamiche politiche e relazionali con i comandi alleati. La sua storia, ricostruita tramite la documentazione di origine partigiana, quella prodotta dallo Special Operations Executive britannico, nonché una preziosissima raccolta di suoi scritti autografi, e accompagnata da diverse testimonianze di amici e compagni di lotta, sfugge al facile stereotipo retorico del partigiano.
